L’Ecobonus 2025 rappresenta una delle principali misure a favore dell’efficienza energetica nel settore edilizio italiano, consentendo a privati e condomini di usufruire di detrazioni fiscali su interventi finalizzati a ridurre i consumi energetici e le emissioni. Il suo funzionamento prevede la possibilità di recuperare una parte consistente delle spese sostenute attraverso uno sgravio IRPEF, distribuito su un periodo pluriennale.
Interventi ammessi: la lista completa
Le detrazioni previste dall’Ecobonus sono legate a un elenco ben definito di lavori di miglioramento energetico. Tra le principali tipologie di intervento che danno diritto al beneficio, rientrano:
- Sostituzione di finestre, infissi e schermature solari, spesso ricondotta anche al cosiddetto “bonus infissi”.
- Installazione e sostituzione di impianti di climatizzazione invernale:
- Sostituzione di vecchi impianti con caldaie a condensazione di classe energetica avanzata, purché non alimentate esclusivamente da gas di origine fossile.
- Installazione di impianti ibridi, che integrano pompa di calore e caldaia a condensazione assemblate in fabbrica per funzionare insieme.
- Sostituzione con pompe di calore ad alta efficienza.
- Impianti di riscaldamento geotermico a bassa entalpia e relativi miglioramenti dell’impianto di distribuzione.
- Installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria sia in ambito domestico sia in edifici destinati a servizi (scuole, centri sportivi, strutture di cura).
- Acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori e generatori a biomassa in sostituzione degli impianti di climatizzazione esistenti.
Oltre agli interventi principali, il bonus riconosce benefici anche all’efficientamento energetico degli edifci attraverso l’isolamento termico delle strutture opache (muri perimetrali e coperture) e talvolta include anche interventi sugli impianti di illuminazione, se finalizzati al contenimento dei consumi.
Aliquote di detrazione e spese ammissibili
L’aliquota di detrazione riconosciuta nel 2025 varia in base alla tipologia di intervento e alla natura del soggetto beneficiario. Per gli interventi standard di riqualificazione energetica, la detrazione è solitamente fissata al 65%, e si applica alle spese sostenute per:
- Acquisto materiali e dispositivi tecnologici
- Spese di progettazione e consulenze professionali
- Installazione e messa in opera degli impianti
- Spese amministrative correlate (ad esempio, asseverazioni tecniche e certificazioni energetiche)
Per alcune tipologie di lavori, come la sostituzione di infissi, la percentuale detraibile può scendere al 50%, mentre in caso di interventi strutturali condominiali o lavori che implicano l’innovazione tecnologica integrata (ad esempio, il montaggio di sistemi di domotica), sono possibili percentuali diverse e massimali di spesa variabili a seconda della casistica specifica.
Chi può richiedere l’Ecobonus e quali sono i requisiti
Possono beneficiare dell’Ecobonus:
- Proprietari di abitazioni private ed edifici residenziali
- Condomini, sia per parti comuni sia nelle singole unità immobiliari
- Inquilini o comodatari con il consenso del proprietario
- Imprese, enti e associazioni, se soggetti all’IRPEF o all’IRES
La condizione essenziale per accedere alle detrazioni è che gli edifici oggetto di intervento siano esistenti e regolarmente accatastati, con eventuali impianti (se soggetti alla sostituzione) già presenti e funzionanti prima del lavoro.
Non sono invece ammissibili gli interventi effettuati su edifici di nuova costruzione o relativi a impianti mai esistiti precedentemente nell’unità immobiliare. Fondamentale, inoltre, essere in grado di dimostrare con documentazione le spese e i miglioramenti ottenuti in termini di efficienza energetica.
Procedura per richiedere le detrazioni: come ottenere l’Ecobonus
La richiesta dell’Ecobonus segue un iter amministrativo piuttosto preciso:
- Affidamento dei lavori a professionisti abilitati, con redazione di idonea documentazione tecnica (ad esempio, asseverazione e Attestato di Prestazione Energetica ove richiesto).
- Pagamento delle spese ammesse tramite mezzi tracciabili, come bonifico parlante, su cui vanno riportati dati specifici come causale, codice fiscale del beneficiario e partita IVA o codice fiscale dell’impresa esecutrice.
- Invio della comunicazione telematica all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, allegando la documentazione tecnica e amministrativa richiesta.
- Indicazione della detrazione spettante nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o Redditi Persone Fisiche) a partire dall’anno fiscale successivo a quello del pagamento, detraendo la quota spettante in dieci rate annuali di pari importo.
In alternativa alla detrazione IRPEF, il legislatore conferma anche per il 2025 la possibilità di optare per la cessione del credito d’imposta o per lo sconto diretto in fattura, nei limiti e con le modalità stabilite caso per caso dalle norme vigenti.
È importante sottolineare che il rispetto dei requisiti tecnici e normativi è fondamentale per non perdere l’agevolazione. La conformità deve essere verificata tramite la documentazione prodotta durante ogni fase dell’intervento e con l’elaborazione delle necessarie certificazioni energetiche prima e dopo i lavori.
Per il 2025, grazie agli incentivi garantiti dall’Ecobonus, è possibile investire sulla riqualificazione energetica degli edifici ottenendo un consistente risparmio, sia fiscale sia sulle future bollette energetiche, migliorando il confort abitativo e contribuendo alla sostenibilità ambientale.